Papere e oche hanno sempre fatto parte della mia vita. Ricordo ancora lo schiamazzo delle papere in campagna dai miei genitori,
poveri contadini che vivevano del poco che c'era. Le papere rappresentavano per noi grosse uova per fare frittate e carne la domenica...
Nei miei ricordi ecco delle papere bianche su un prato... era pasquetta e mangiavamo seduti sull'erba i carciofi ripieni cucinati
da mia madre, di quelli autoctoni senza spine coltivati da mio padre in un fazzoletto di terra ritagliato nella vigna, l'impasto con mollica di pane semiraffermo perchè duro non diventava mai (troppe bocche che mangiavano) e sbriciolata sulla grattugia per il formaggio, poi uova, pecorino,
prezzemolo e aglio tritato. Con questo composto si riempiva il cuore del carciofo e le foglie esterne e... delizia delle delizie
venivano infilati in mezzo pezzetti di salsiccia piccante. Ho ancora il sapore in bocca!!!
E così quelle papere anche se colorate sono entrate in questo mio lavoro a punto croce, un paraspifferi cucito da mia sorella Marisa e
rifinito da lei lateralmente con dello sbieco di cotone colorato e dei nastrini"
Bellissime le papere!
RispondiElimina